La Banana e le Pinze

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domenica 12 ottobre 2014

Cosa da mangiare: La Banana nella mitologia

La banana fa parte della cultura dell'India fin da tempi molto antichi, soprattutto nelle zone meridionali, gli induisti la chiamano “Kadali phalam”. 
Secondo una leggenda Kadali era la moglie di Durvasa Maharashi, un saggio molto irascibile. Durvasa Maharshi dormiva nel suo Ashramam mentre l’ora del Sandhayavandan si stava avvicinando, un rito molto importante, da eseguire ogni sera, che secondo il dharma indù non si dovrebbe mai perdere. Ma sempre secondo il dharma indù non dovremmo mai svegliare le persone che dormono profondamente, quindi Kadali non sapeva se svegliarlo oppure no, ma se non l’avesse svegliato Durvasa avrebbe saltato il rito. Dopo aver riflettuto, Kadali decise di svegliarlo. Durvasa così si svegliò e preso dalla rabbia mandò una maledizione alla moglie, quella di diventare una pianta e di essere costretta a rimanere sulla terra per sempre. La moglie Kadali chiese allora gentilmente di essere benedetta e di poter stare sempre vicino a Dio, offrendo tutti i suoi frutti, foglie e tronco per buoni auspici. Maharshi esaudì il suo desiderio e da allora, secondo questa leggenda, gli indiani utilizzano la banane, il tronco e le foglie in tutte le funzioni religiose come doni. 
Attualmente il banano e i suoi frutti vengono usati nei templi come offerte a Dio. Ad esempio due banani intrecciati vengono posizionati all’ingresso dei luoghi dove avvengono matrimoni o altre cerimonie religiose. L’undicesimo giorno della "metà luminosa di Pausa" (Dicembre-Gennaio) è considerato di buon auspicio offrire banane al Signore Vishnu e alla Dea Laxmi, mentre il sesto giorno della “quindicina luminosa di Kartika" (Ottobre-Novembre) è buon auspicio offrire banane al Dio sole.


Come detto precedentemente, le banane vengono anche offerte alla Dea Laxmi come buon auspicio. A proposito di questa dea, un’altra leggenda indiana racconta di una bambina che mentre annaffiava un albero di banane udì dirle ‘Vuoi giocare con me', la bambina allora spaventata corse dalla madre che le disse di non avere paura e che quella voce era della dea del banano, la dea Laxmi. Il giorno dopo la bambina andò a giocare con Laxmi. Dopo un po’ la dea le chiese se voleva pranzare con lei, così la bambina entrò attraverso la cavità dell’albero e si trovò in un bellissimo palazzo con tavole apparecchiate di utensili d’oro e argento e cibo buonissimo. Quando la bambina tornò dalla madre le raccontò quello che era successo, allora la madre suggerì di invitare la dea Laxmi per il pranzo del giorno dopo. La bambina fece presente che erano così poveri e che la loro capanna era piccola e i loro utensili rotti, la madre allora le rispose che Laxmi sarebbe stata felice lo stesso della loro gentilezza e del loro amore. Il giorno dopo la bambina portò la dea con lei, appena entrò la piccola capanna si trasformò in una bella casa e gli utensili in cui era stato servito il cibo diventarono di oro e i loro vecchi vestiti diventarono nuovi. La bambina chiese alla madre se Laxmi potesse restare con loro per sempre, la dea allora le rispose che le sue benedizioni sarebbero continuate sulla loro casa fino a quando avrebbero curato e innaffiato l’albero di banane dove lei avrebbe continuato a vivere. Così dicendo Laxmi tornò verso l’albero.


Riferimenti: my blog about India, www.kidsgen.com, plant moths and legends

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